L'opera ripropone i classici temi buzzatiani del mistero, della morte e dell'amore e trae ispirazione dal mito di Orfeo ed Euridice. Fonde la visionarietà della pittura dell'artista, nella dimensione "popolare" del fumetto, con il racconto fantastico: questa forma espressiva, frutto di sperimentazione, rappresentò una novità per l'Italia.
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La critica e il pubblico, non senza stupore di Buzzati, accolsero subito positivamente quest'esperimento espressivo.
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