E' un romanzo dello star male contemporaneo: storie di bambini solitari, infelici, violati; diari e dialoghi di creature vulnerabili, ferite dalla brutalità del mondo; diagnosi e referti dell'incurabile malattia di vivere.
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La Tamaro ha scritto questi racconti prima di "Va' dove ti porta il cuore", con il sentimento e la memoria della propria infanzia: credeva d'avere un'intelligenza inferiore alla media e questo la faceva soffrire molto; ipersensibile, si difendeva imprigionandosi nel mutismo assoluto. La comprensione dell'esperienza esclude la distanza della compassione.