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Giallo giallo
Abstract
Una città in bianco e nero. Assurda, caotica, stracolma. Un bambino trova un casco da lavoro – giallo giallo – abbandonato. Diventa il suo cappello. Tutti lo guardano con sospetto, sorpresi, guardinghi, ma lui se ne va per la città, fiero, senza curarsene. Con il cappello porta dei fiori, crea una barca, inventa uno sgabello. Immagina un mondo diverso.
[...]
Finché un adulto, alto dieci volte lui, non si riprende il proprio casco da lavoro, giallo giallo. Il cappello sembra perduto per sempre, ma a casa, armato solo di matite gialle e fantasia, il piccolo protagonista saprà costruirne uno nuovo. E ricominciare l’avventura.A boy, a yellow hard hat, and a dizzying urban landscape, Yellow Yellow is a charmingly simple story of a child whose playground is a gritty urban cityscape, written by Frank Asch and drawn by Mark Alan Stamaty. With no parent in sight, the boy wanders the sidewalks to find a yellow construction hat that quickly becomes his favorite belonging, earning him many compliments from strangers on nearby stoops. Eventually the boy meets the owner of the hat and must return it, leading the child to make his own yellow hat.