La brutalità senza tempo della violenza domestica, in un romanzo crudo e tagliente come la lingua della sua protagonista: una donna sarda, giunta nel Continente e segregata in un girone coniugale dal quale potrà sperare di affrancarsi solo attraverso l'accesso al lavoro in fabbrica.
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La protagonista oscilla tra mondi antitetici, come il paese dove è nata e quello dove ora vive, la casa claustrofobica e la fabbrica densa di relazioni sociali, la brutalità di un matrimonio riparatore, forzato e la leggerezza dell'amicizia.