Questo libro cerca di mettere a fuoco quei valori permanenti dell'esperienza religiosa che possono riscontrarsi sia nell'ambito di una sacralità arcaica, sia all'interno di una concezione profana del mondo, quale si presenta oggi in una società che ha fatto della morte di Dio una vera e propria teologia.
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Gli stretti rapporti che l'autore individua tra simbolismo e coscienza e tra gli stessi caratteri specifici del profano e del sacro non solo mostrano in che termini l'uomo laico moderno rimanga l'erede della religiosità dei progenitori, ma sembrano avallare la tesi che la secolarizzazione di un valore religioso costituisca essa pure un fenomeno religioso.
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