Il romanzo si sviluppa nell’arco di dieci anni, dal 1935 al ’45, tre storie parallele che si intrecciano. Personaggi di differente età, estrazione sociale e culturale che vivono nei periodi storici dell’ultima guerra e della Resistenza al nazifascismo. La casa di salita del Mirto (nome fittizio di un’antica creuza genovese), è il luogo di raccordo dei momenti salienti delle loro vite.
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Jean, intellettuale genovese, interrompe la carriera universitaria e prosegue l’attività commerciale di famiglia. Le sue convinzioni e l’origine ebraica gli impediscono di iscriversi al partito fascista e in a causa delle leggi razziali, viene colpito negli affetti più cari: la figlia minore sarà vittima di una violenza a sfondo sessuale. Norma, sartina della campagna parmense, fugge da casa, e per necessità di denaro, si trova coinvolta in una tresca con il fidanzato e un rampollo della borghesia di Parma. Dopo una gravidanza sofferta, diventa prostituta, in case dell’Emilia e di Genova. Perla infine, quasi coetanea di Norma, appartiene alla ricca e agiata borghesia genovese. Con l’intensificarsi dei bombardamenti le ragazze coabiteranno in salita del Mirto, assieme alla governante Colomba.