La selezione dei testi qui proposti è volta a sottolineare l'impronta europea del pensiero critico di Creenberg. La matrice kantiana, quella trotskista, ma anche quella italiana proveniente da Benedetto Croce e Lionello Venturi, delineano il profilo di un critico che ha saputo scandagliare ìn modo esemplare le vicende del modernismo nelle arti visive rivendicandone i valori di oggettività.
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A un'acuta analisi socioculturale del fenomeno della massificazione della cultura e delle sue conseguenze sociali, Creenberg accosta questioni a lungo dibattute come quelle del bello e della qualità, dei valori oggettivi in arte, mosso dal bisogno impellente di opporre un fronte di resistenza al degrado del kitsch e dell'accademismo. Tuttora oggetto di diatribe e indiscusso promotore dell'arte americana, Creenberg rimane un interprete di primo piano del modernismo. A più di quindici anni dalla mone, il suo lascito è imprescindibile per orientarsi nel complesso panorama artistico della seconda metà del xx secolo.
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