Il mondo maschile sta affrontando nel terzo millennio una regressione mentale e comportamentale grave e generalizzata, portatrice di aggressività e violenza diffusa e trasversale ovunque nel Mondo.
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I rapporti umani si caricano di una profonda, complessa e arcaica distruttività , ove le donne, l'infanzia e i soggetti deboli pagano un prezzo alto, trovandosi al centro di queste energie represse e mai educate. Per l'autore, l'aggressività e gli esiti conseguenti appaiono un correlato tra fattori biologici-psicologici-sociali il cui meccanismo appare inceppato a vari livelli. Il volume offre una "mappa orientativa" densa di nuove argomentazioni, integrate tra pensiero psicoanalitico, neuroscienze e psicologia sociale, che costituiscono la nuova frontiera dell'indagine scientifica. Un linguaggio asciutto e comprensibile, capace di innescare un pensiero riflessivo rivolto a tutti, educatori, professionisti, cittadini, ha l'ambizione di scalfire un quotidiano umano spesso anestetizzato e travolto dalla nuova "banalità del male", che si alimenta anche delle molte forme di "demenze digitali" indotte dalla globalizzazione.