Alle volte capita di nascere nel posto sbagliato. Ed è quello che accade all'elefante più piccolo al mondo: sebbene lui sappia fare tutte le cose che gli elefanti sanno fare, dondolare la proboscide, sventolare le orecchie e strombazzare, nella giungla tutti lo prendono in giro. Il fatto che non sia più grande di un normale gatto di casa gli fa capire che è proprio di una casa che ha bisogno.
[...]
Si mette in cammino e, dopo un lungo viaggio in nave, arriva in città. Nessuno lo nota, a parte il bambino Arnold che decide di tenerlo con sé. Tutto sembra andare a posto, ma la madre di Arnold non è d'accordo. Per aggirare l'ostacolo, basta dipingere sul didietro dell'elefante un bel muso di gatto, insegnargli a scodinzolare con la proboscide e a ripiegare le orecchie: adesso Arnold non ha più un elefante, ma un bel micio. E sarebbe ancora lì, se una notte non fosse sopraggiunto un topo a svelare l'imbroglio... Età di lettura: da 3 anni.