Questo è un libro in certo senso inusuale, che prende le distanze dal cliché accademico “in onore di” o “in memoria di” per sposare una formula inaugurata già nel convegno del 2017 a Tursi, Poleggi per Genova.
[...]
Testimonianze e ricordi, là dove nel succedersi dei relatori, si poteva passare facilmente dai toni della rammemorazione personale a quelli più distaccati dello studio e dell’approfondimento critico, rendendo in questo modo più immediato il significato di figure come Poleggi ed altre, con lui, che hanno dato vita a una stagione per tanti versi straordinaria – così recente, e già così lontana per le generazioni più giovani. Da qui l’idea del libro rivolto a un pubblico largo, non di soli addetti ai lavori – come sarebbe piaciuto a Poleggi, capace di sollecitare interesse per gli argomenti trattati e per la varietà stessa del registro della trattazione (la serietà e il rigore dello studio, l’intensità emotiva del ricordo personale), non meno che per la veste grafica, che della rinuncia al colore e del rigore assertivo del bianco-nero, fa la sua cifra espressiva...