“Queste storie non avvennero mai, ma sono sempre.” Le parole di Sallustio, forse la più bella definizione del mito, ci ricordano che da quasi tre millenni le storie degli dei e degli eroi greci fanno parte della nostra civiltà, un vivaio inesauribile di simboli e racconti.
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Il mito riguarda davvero ogni essere umano perché il suo mondo simbolico è uno specchio dell’esperienza psichica e ne svela i meccanismi: la gelosia di Medea, la pietà di Antigone, la passione distruttiva di Fedra, la generosità di Ettore, non c’è emozione umana di cui il mito greco non parli attraverso i suoi personaggi. “È vero solo ciò che è mitico”, ha scritto James Hillman. Se è così, il mito greco può essere guardato come una specie di stanza del tesoro in cui sono conservati i fondamenti della struttura psichica dell’umanità e le sfide principali che si incontrano durante l’esistenza. La mitologia greca è un labirinto di storie che narrano fatti diventati esemplari, racconti nati in luoghi e tempi diversi, leggende locali: un organismo vivente che continua a riprodursi, fili che si intrecciano in mille varianti e ancora sanno suscitare emozioni, perché nessun uomo è insensibile al fascino di un bel racconto.