Flannery O'Connor (Georgia 1925-1964), cattolica e studiosa di teologia, concepì la vocazione di narratrice come apostolato e testimonianza di fede in un mondo desacralizzato. Le storie della O'Connor sono ambientate in un Sud primitivo e infuocato di campagne disabitate e piccole città, di predicatori ambulanti, di famiglie contadine toccate dalla follia. Un mondo che le appare terribile.
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La deformazione fisica e spirituale dei suoi personaggi è il mezzo estetico di cui si avvale per provocare nel lettore un giudizio morale.